Padiglione WWF Oasi Cave Noale
Il sito si pone ai margini dell’Oasi Naturalistica Cave di Noale, un’area di circa 40 ettari inserita in un paesaggio agricolo frammentato dalle urbanizzazioni residenziali.
L’oasi è il risultato dell’abbandono delle attività di escavazione dell’argilla avvenuta nei primi anni Settanta. Il successivo riempimento delle cave da parte delle acque piovane e da quelle provenienti dalla falda e dal Rio Draganziolo, determinò la formazione di numerosi stagni con profondità variabili, cui seguirono l’insediamento di una rigogliosa vegetazione e la colonizzazione dell’area da parte di un discreto numero di specie animali (uccelli, pesci, anfibi).
Il nuovo padiglione WWF funge da soglia tra l’ambito antropizzato e l’ambito naturale, ponendosi alla testa di un sistema di viabilità ciclopedonale che collega il centro storico di Noale con il contesto naturalistico tutelato.
Quale presidio del WWF e riferimento per i visitatori, è concepito come un dispositivo architettonico teso a esaltare l’esperienza della natura e quella della didattica all’aperto, non solo per lo sviluppo sensoriale ed emotivo del bambino, ma per una più generale promozione dell’educazione ambientale.
Il padiglione, dal carattere essenziale e funzionale, si compone di una copertura semplice, sorretta da due parallelepipedi indipendenti e sollevati su un podio.
La piattaforma in cemento lavato con inerte a vista alza il padiglione da terra, proteggendolo dalle esondazioni. Su di un lato ospita una panca multifunzione, che funge da punto di appoggio per i laboratori e da dispositivo per la riparazione delle biciclette. L’info point è ospitato all’interno di uno dei volumi ed è individuato chiaramente dall’unica forometria. Il secondo volume cieco racchiude invece i servizi igienici e un magazzino sospeso, aerato dal basso. I due volumi si dispongono a formare un angolo retto, così da racchiudere uno spazio centrale coperto ma aperto verso la natura, funzionale alla didattica. Il rivestimento esterno in pannelli di legno multistrato alloggia un sistema di allestimento per mostre temporanee all’aperto.
La permeabilità dello spazio coperto e la mimesi cromatica con il paesaggio circostante esaltano l’esperienza del contatto con la natura. Nel contempo la semplicità formale dell’architettura, legata al sistema trilitico e a un ancestrale concetto di rifugio, dialoga con la morfologia organica del sistema naturale, valorizzandolo da molteplici inquadrature.